Il conferimento di denaro non blocca il concordato
Con norma di interpretazione autentica viene chiarito che ai fini dell’applicazione della causa di esclusione e di quella di cessazione del concordato preventivo biennale per operazioni di conferimento, si intendono esclusivamente quelle che hanno a oggetto un’azienda o un ramo d’azienda, non rilevando così il conferimento in denaro da parte dei soci. Il chiarimento corregge l’interpretazione fornita dall’Agenzia delle Entrate nel corso di Telefisco 2025 che aveva generato incertezze. Ora viene confermato che solo conferimenti aventi per oggetto un’azienda o un ramo d’azienda rientrano tra le operazioni che fanno decadere dal regime. La nuova norma consente a chi aveva esitato di aderire al Cpb per il biennio 2025-2026 entro il prossimo 30 settembre. Tuttavia, non è prevista una remissione in bonis per il 2024. La modifica chiude anche eventuali usi strumentali della norma per uscire dal regime e calcolare le imposte sul reddito effettivo.