Il muro di Giorgetti a tutela della Ragioneria: basta con gli attacchi, si tratta di tecnici di valore
Il ministro dell’Economia Giorgetti sa bene, per la sua lunga esperienza, che all’indomani della presentazione della manovra alle Camere scoppiano le polemiche, anche nella maggioranza. Il responsabile di via XX Settembre non si è scomposto di fronte alle lagnanze dei partiti che si aspettavano di più o che avrebbero voluto limitare i tagli. Modifiche sono sempre possibili in Parlamento – dice – purché ciò avvenga a saldi invariati. Ma quello che Giorgetti non accetta è l’attacco alla tecnostruttura del ministero. Non ha gradito, infatti, le parole di Antonio Tajani che ha parlato di ‘qualche grande commis al ministero delle Finanze che ha voglia di punire e reintegrare le tasse’. Giorgetti ha ribadito l’assoluta fiducia nell’operato delle istituzioni con le quali si confronta ogni giorno al ministero, Ragioneria generale dello Stato compresa. Le norme sulla cedolare sugli affitti e sulla stretta ai dividendi come pure quella sui fondi per la metropolitana C di Roma non sono state frutto di decisioni della Ragioneria che invece ha bollinato il testo facendo il suo lavoro di verifica delle coperture finanziarie.